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  • Servizi catastali domande frequenti

    La Visura Catastale è un documento ufficiale rilasciato dalla banca dati dell’Agenzia delle Entrate, presso la direzione dell’Agenzia del Territorio, sportello catastale. Le informazioni in essa contenuta sono utili ad identificare un immobile: terreno o fabbricato.

    I dati contenuti nella visura sono:

    • i dati catastali: foglio, particella e subalterno (se presente);
    • i dati tecnici dell’immobile: la sezione, la classe e la categoria catastale;
    • la consistenza: espressa in vani, mq o are (a seconda del gruppo di appartenenza);
    • la rendita;
    • l’ubicazione: provincia, comune e indirizzo;
    • I dati anagrafici dei soggetti proprietari;

    La visura si richiede presso il Catasto che distingue i fabbricati dai terreni, in due sezioni distinte. Quando si parla di fabbricati, si intendono: abitazioni, posti auto, negozi, magazzini, ecc.; con i terreni si identificano, oltre agli appezzamenti, anche i fabbricati rurali. Sia un fabbricato sia un terreno vengono registrati per singola porzione di immobile, hanno i propri dati catastali e producono un proprio reddito. Al Catasto potrai richiedere numerosi altri servizi come: estratti di mappa, planimetrie catastali, elenco immobili, ecc.

    I dati catastali sono i riferimenti che identificano un immobile, ossia: il foglio: dato obbligatorio riferito alla porzione di territorio comunale che il Catasto rappresenta nelle proprie mappe cartografiche;la particella (detta anche mappale o numero di mappa): identifica una porzione di terreno, o di fabbricato, e l’eventuale area di pertinenza all’interno del foglio;il subalterno, non sempre presente, è volto al riconoscimento univoco della singola unità immobiliare. Generalmente, quindi, nello stesso palazzo tutti gli appartamenti saranno identificati con uguale numero di foglio, la stessa particella e con un diverso numero di subalterno. I dati catastali sono sempre reperibili su un eventuale contratto di affitto, o sull’atto di compravendita.

    Quando si parla di soppressione di dati catastali, si fa riferimento ad una operazione interna al Catasto che implica l’assegnazione di nuovi dati catastali ad un immobile, in sostituzione di quelli preesistenti. La soppressione può essere conseguenza di una fusione di più fabbricati, di un frazionamento di un’unità immobiliare, di trasformazioni strutturali del fabbricato, ecc. La richiesta di modifica della scheda catastale nell’archivio digitale del pubblico ufficio, (detta appunto “soppressione”), può dipendere dal titolare del bene, a fronte di trasformazioni volontarie dell’immobile, oppure direttamente dall’ufficio Pubblico, senza che ne sia data comunicazione preventiva. In tutti i casi, per conoscere i nuovi dati generati a seguito della soppressione, sarà sufficiente richiedere una visura catastale sui vecchi dati. Ti consigliamo di richiedere la visura storica per avere più dettagli.

    A seguito di un passaggio di proprietà di un immobile deve essere effettuata la comunicazione al Catasto mediante: la voltura catastale. Capita spesso che l’immobile sia sprovvisto di questo passaggio. Per regolarizzare la situazione, sarà sufficiente rivolgersi all’ufficio pubblico, o procedere con i servizi telematici: Voltura Catastale.

    Per eventuali errori catastali, come imprecisioni ortografiche riguardanti gli intestatari dell’immobile, o i dati catastali stessi, si può richiedere la Correzione di Visura Catastale. Sarà possibile modificare i dati solo se, quanto presente in visura, sia diverso da quanto presente sull’atto pubblico di riferimento. Per cambiare il nome dell’intestatario, sarà necessaria la voltura.

    La visura catastale dell’immobile parte dai dati catastali di una singola unità e mette in evidenza i dati attuali e storici (se richiesta l’opzione) del terreno o del fabbricato. La visura su persona proprietaria, parte dai dati anagrafici di un soggetto (fisico o giuridico) e include l’elenco di tutti gli immobili ad esso intestati.

    Si, tramite la Visura Catastale storica dell’immobile. Il servizio ti permette di prendere visione, oltre alle informazioni attuali dell’immobile, anche di tutte le variazioni catastali ed eventuali passaggi di proprietà a partire dalla data di meccanizzazione.

    La rendita catastale è un dato molto importante per determinare il pagamento di alcune imposte e tasse locali come l’imu. Nel caso dei terreni si parla di reddito fondiario (composto dal Reddito Agrario e Reddito Dominicale), ma la funzione è sempre la stessa. Per ottenere la rendita catastale tramite il nostro sito, dovrai richiedere il servizio specifico di Rendita Catastale, oppure la visura catastale dell’immobile.

    Quando sulla visura su terreno troviamo la dicitura “Ente Urbano”, vuol dire che l’appezzamento ha cambiato la destinazione d’uso passando da “terreno agricolo” a “suolo utilizzato per altri scopi”. La dicitura “urbano”, infatti, serve a specificare che il terreno ha finalità non agricole.

    Da novembre 2015, il Catasto sta provvedendo ad aggiornare le Visure Catastali con l’indicazione della superficie catastale espressa in metri quadrati (mq). Ti ricordiamo che nonostante la riforma, non sempre è garantita la presenza in visura dei dati in metri quadrati, che devono coincidere con quelli presenti in planimetria catastale.

    La Visura Catastale Storica, rilasciata dal Catasto, è un documento ufficiale richiedibile on line accedendo all’archivio telematico dell’ufficio pubblico. La Visura storica può essere richiesta su persona fisica, (per ottenere l’elenco degli immobili che sono stati di proprietà di un soggetto), oppure su immobile. In questo ultimo caso, oltre allo stato di fatto attuale dell’immobile, sarà visibile l’elenco di tutte le variazioni subite nel tempo dall’unità ricercata, come ad esempio: frazionamenti, scissioni, soppressioni, ecc..

    Con il termine “soppressione” il Catasto identifica quei dati catastali che sono stati “spenti” per consentire l’aggiornamento di una variazione catastale (frazionamento, fusione, ecc.). Qualora una particella venisse divisa per consentire la realizzazione di due unità distinte, ad esempio, la stessa verrà soppressa e ne verranno generate due nuove. In questo caso, per ottenere informazioni relative alla particella originaria, detta “madre”, si dovrà richiedere una visura sui precedenti dati catastali. Le informazione ottenute partiranno dal periodo di meccanizzazione fino alla data di costituzione dei nuovi riferimenti catastali (specificati in visura). Effettuando invece, le visure attuali sulle nuove particelle, dette “figlie”, si otterranno le informazioni a partire dalla loro costituzione; nel caso di ricerca storica, sarà visibile anche la variazione catastale dovuta alla soppressione, in questo modo otterrai la scheda catastale completa delle informazioni attuali e storiche dei nuovi e dei vecchi dati. Parlando di particelle soppresse, quindi, si fa riferimento ad una variazione dei dati identificativi catastali di un immobile, non alla cancellazione di una particella. La storia del mappale resterà sempre consultabile tramite una visura catastale.

    No. Questa tipologia di atto, seppur riguardante l’immobile, non è riportata in visura catastale. Tramite la Voltura catastale, al Catasto vengono riportati i soli atti pubblici riferiti alle modifiche di intestazione. Tra questi troviamo atti notarili relativi a compravendite, testamenti pubblici, donazioni, ecc., oppure atti depositati in Agenzia delle Entrate, come le successioni. Il dettaglio relativo alle ipoteche, sia volontarie che involontarie, in corso o cancellate, si ottiene interrogando la Conservatoria dei Registri immobiliari. In Conservatoria, infatti, devono essere trascritti tutti gli atti pubblici che includono un immobile, sia esso un terreno che un fabbricato.

    La Planimetria Catastale, è la rappresentazione in scala della divisione interna di un fabbricato, elaborata da un tecnico e depositata presso il Catasto. Tramite una Planimetria Catastale è possibile vedere la suddivisione interna dell’immobile in un disegno tecnico. Si potranno identificare le informazioni necessarie per comprendere la metratura interna, al fine di stabilire una corretta attribuzione delle varie imposte immobiliari (Tari, Imu, ecc.). Nello specifico, a seguito di una richiesta online, è possibile verificare come un immobile è diviso internamente e la zona in cui è ubicato. Sarà visibile, inoltre, la sua classificazione catastale, le dimensioni e il numero di piani da cui è composto. Nella Planimetria dovrebbe essere riportato anche il nominativo del tecnico a cui è stato assegnato l’incarico professionale per l’accatastamento, la scala di riferimento e i dati catastali.

    La visura catastale viene spesso utilizzata per conoscere la rendita catastale nel caso del pagamento delle imposte. La scheda storica, nello specifico, è un documento molto utile quando si ha necessità di ricostruire la storia di un immobile, ad esempio in fase di compravendita. Con la visura storica sarà possibile conoscere i precedenti proprietari dell’immobile e riscontrare i principali dati derivanti dall’atto pubblico (atto notarile o una successione) che ne hanno determinato il passaggio. E’ bene ricordare che, quando avviene un cambio di intestatario, è compito del nuovo proprietario effettuare la voltura catastale necessaria per l’aggiornamento presso l’ufficio del Catasto.

    La piantina catastale viene richiesta in diverse situazioni. Le più comuni sono: durante un mutuo, in fase di compravendita o locazione, o ancora per effettuare una donazione o una successione. Se in tutti questi casi la Planimetria Catastale presentata non dovesse risultare conforme allo stato di fatto, ogni atto immobiliare che ne deriverebbe sarebbe da considerarsi nullo. A tal riguardo, ogni variazioni sull’immobile andrà sempre riportata in pianta. Altro caso, per cui ti sarà utile la planimetria, è per il pagamento di alcuni tributi, o per calcolare la superficie dell’immobile.

    Quando si parla di pertinenza di un immobile, si fa riferimento ad una unità immobiliare che sia al servizio e di ornamento dell’immobile principale in maniera durevole. Una abitazione, dunque, può avere come pertinenze: un box auto, una cantina, un magazzino, una rimessa o autorimessa, delle tettoie, ecc. In genere le pertinenze con accesso autonomo all’abitazione (dalla strada o da parti comuni dell’edificio) hanno lo stesso numero di foglio e la stessa particella dell’unità abitativa principale. Il dato che cambia, è il subalterno che identifica le diverse unità immobiliari accessorie, ma anche le altre unità abitative nello stesso palazzo.

    Si. Se non conosci i dati catastali, ma hai solo i riferimenti anagrafici del proprietario puoi richiedere una Visura Catastale su soggetto e ricevere i dati catastali del fabbricato di tuo interesse. Per mancato deposito presso gli archivi telematici del Catasto non sempre la Planimetria Catastale è evadibile telematicamente. In tal caso sarà necessario procedere con un controllo cartaceo che produrrà un riscontro in circa 4 giorni lavorativi.

    Può capitare, che il Catasto non sia aggiornato con il corretto nominativo dell’attuale intestatario, seppur l’Atto sia stato registrato in Conservatoria. Ti consigliamo di effettuare un controllo tramite visura catastale. Qualora i dati non fossero aggiornati, puoi accedere al nostro servizio e richiedere la Voltura Catastale. Ricorda che se il Catasto non risulta aggiornato NON è possibile consegnare la Planimetria.

    La planimetria deve sempre rispecchiare la reale divisione interna ed esterna dell’immobile, pena l’annullamento di eventuali atti. Si tratta di una disposizione resa obbligatoria per legge dall’1 luglio 2010. Tutte le modifiche effettuate su un fabbricato devono essere preventivamente autorizzate (se necessario). Sarà dunque onere dell’intestatario dell’immobile procedere con la dovuta messa in regola presso il Catasto.

    L’estratto di mappa catastale, anche detto mappa catastale, è la rappresentazione grafica del territorio, generalmente in scala 1:2000. Attraverso i dati catastali si otterrà un documento dove sarà visibile la grafica delle particelle, la forma e la posizione delle stesse all’interno di un foglio catastale. Grazie all’estratto, sarà possibile identificare i confini di un terreno (con il servizio di mappe limitrofe) oppure valutare tutte le particelle incluse in un foglio di mappa (grazie all’opzione intero foglio). Negli estratti, è inoltre presente la sagoma di eventuali fabbricati ubicati sulla particella interessata. All’interno della mappa, possono essere presenti altri dati come: demarcazioni relative alla viabilità, i punti trigonometrici, le curve di livello e i punti quotati, confini amministrativi comunali, ecc.

    All’interno della sagoma che rappresenta il terreno è riportato il numero identificativo della particella catastale. Se questo numero identificativo è in grassetto individua la particella utilizzata per richiedere l’Estratto. Le sagome che hanno un contorno grigio chiaro delimitano aree di terreni o pertinenze urbane, quelle individuate con la colorazione interna grigia delimitano invece i fabbricati urbani. Quando viene riportato il simbolo “ ∼ ” l’unità immobiliare risulta essere graffata, ovvero unita all’area di pertinenza, riportando così lo stesso identificativo di particella (o mappa). Ai bordi della Mappa Catastale (o Estratto di Mappa) vengono infine segnati il Comune ed il foglio di riferimento.

    L’Estratto di Mappa per intero foglio permette di ottenere il dettaglio di tutte le particelle che compongono, appunto, uno specifico numero di foglio. In questo caso non servirà indicare il numero di particella per la ricerca. Nel caso venisse richiesto un estratto con mappe limitrofe, invece, sarà necessario specificare un numero di foglio ed una particella. In questo caso il risultato evidenzierà la sezione di partenza sulla mappa, mostrando anche tutte le particelle ad essa confinanti anche se relative ad altri fogli (che verranno specificati).

    Chiunque potrà richiedere il documento in quanto è pubblico. Per reperirlo, sarà necessario interrogare il catasto terreni. Potrai procedere personalmente recandoti presso l’ufficio pubblico oppure puoi effettuare la richiesta on line, anche tramite il nostro sito.

    Sia l’estratto che la planimetria sono rappresentazioni grafiche ma con una differenza sostanziale. La planimetria catastale, infatti, è relativa ai fabbricati. Ti permette di ottenere la divisione interna di una abitazione, negozio, cantina, ecc. Può essere richiesto solo dal soggetto proprietario o da persona da lui delegata. L’estratto di mappa, invece, rappresenta i confini di un terreno e può essere richiesto da chiunque. Entrambi i documenti sono consultabili attraverso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate sezione territorio. Tramite il medesimo ufficio, accedendo al catasto dei terreni e dei fabbricati è possibile, inoltre, ottenere numerosi altri servizi disponibili anche on line come visure catastali, calcolo della superficie, correzione della planimetria catastale, ecc.

    La Visura Immobiliare è un servizio speciale che ti permette di risparmiare! Il prodotto, presente sul nostro sito, è pensato per tutti coloro hanno necessità di richiedere più documenti, relativi al Catasto ed alla Conservatoria, nello stesso momento. Potrai effettuare le tue ricerche complete a prescindere che tu sia o meno, l’intestatario di un immobile. Il servizio potrà esserti utile in fase di compravendita o per la valutazione di un immobile; se sei un creditore, può aiutarti a conoscere tutte le proprietà a nome di un soggetto, valutare la sua posizione ipotecaria sia a livello personale che relativa ai suoi immobili. La Visura immobiliare ti consente di formulare il pacchetto più adatto alle tue esigenze, potrai effettuare le ricerche partendo da un immobile o da un soggetto proprietario. Più servizi includerai, più sarà vantaggioso lo sconto a te dedicato. Scegli i singoli prodotti, crea il tuo pacchetto!

    I servizi che potrai richiedere sono relativi al Catasto: Visure Catastali, Planimetrie, Estratti di Mappa ed alla Conservatoria: Visure Ipocatastali.

    Entrambi gli uffici fanno parte dell’Agenzia Entrate sezione Territorio. La Conservatoria è l’Ufficio nel quale vengono registrati tutti gli atti pubblici, inclusi quelli da Tribunale, relativi ad un immobile. L’ufficio sarà sempre aggiornato e consultabile tramite una visura ipotecaria detta anche ispezione ipocatastale. La visura, conterrà un elenco sintetico, ordinato in ordine cronologico, di tutte le trascrizioni, iscrizioni ed annotazioni relative ai procedimenti e modifiche effettuate su beni immobili. Il Catasto, invece, tiene a registro le variazioni di tipo catastale su qualsiasi categoria di immobile: terreno o fabbricato. Accedendo al servizio di visure catastali potrai ottenere informazioni relative ai dati che identificano un immobile (visura catastale su immobile), valutare dove è collocato un terreno all’interno di un Foglio (estratto di mappa) o controllare la divisione interna di un fabbricato (planimetria). Inoltre, effettuando la visura catastale su proprietario, potrai ottenere l’elenco di tutti gli immobili intestati ad un determinato soggetto sia a livello provinciale che in tutto il territorio nazionale. Nella visura catastale storica su immobile, invece, potrai prendere visione dei passaggi di proprietà e visionare gli estremi dell’atto pubblico che ha determinato il passaggio. A differenza della Conservatoria, il Catasto deve essere aggiornato da chi diviene proprietario del bene, attraverso la Voltura Catastale. Qualora questo passaggio non venisse effettuato, la visura catastale non sarà aggiornata. Contrariamente, l’ispezione richiesta in Conservatoria ha potere probatorio, pertanto sarà sempre attendibile.

    Tutti, ad eccezione della Planimetria Catastale. Per richiedere la divisione interna di una unità, è necessario che la richiesta provenga da chiunque detenga diritti reali sul fabbricato, o da persona da lui delegata.

    La Rendita Catastale è un valore, utile ai fini fiscali, attribuito ai fabbricati registrati presso il Catasto. Accedendo al Catasto fabbricati, sarà possibile prendere visione di tale dato per tutte le unità in grado, da sole, di generare un reddito. Ogni fabbricato, ad eccezione di categorie particolari (quali ad esempio: aeroporti, stazioni, luoghi di culto, ecc.) ha una propria rendita catastale.

    Il catasto suddivide gli immobili in esso registrati in gruppi che, a loro volta, sono organizzati in categorie. Nello specifico gli immobili ad uso abitativo o assimilabili sono organizzati in 3 gruppi a seconda della destinazione d’uso dell’unità: residenziale (gruppo A), usi collettivi (gruppo B) e destinazione commerciale (gruppo C). A questi si uniscono immobili a destinazione speciale (gruppo D), destinazione particolare (gruppo E), infine i terreni non edificabili (gruppo F). In ogni gruppo vengono specificate le categorie catastali di appartenenza mediante un elenco numerico. Le Abitazioni di tipo signorile ad esempio, verranno specificate in visura con la sigla A/1 (dove la lettera rappresenta il gruppo ed il numero la categoria specifica), gli uffici pubblici con la sigla B/4, i negozi e le botteghe con C/1 e così via. Ad ogni gruppo vi è associato un coefficiente moltiplicatore utile per calcolare le imposte comunali come l’IMU. La legge stabilisce un’aliquota di base che potrà essere aumentata o diminuita da ogni singolo comune, purché all’interno di determinati parametri prestabiliti.

    IMU è l’acronimo di Imposta Municipale Unica, tassa sull’immobile entrata in vigore il 01/01/12 in sostituzione dell’ICI. Tale imposta è obbligatoria per tutti coloro che possiedono un immobile sul quale non hanno la residenza, fatta eccezione di alcune categorie catastali (A/1, A/8 e A/9) dove, in quanto beni considerati “di lusso”, il pagamento è obbligatorio a prescindere dalla residenza. E’ bene precisare che l’Imu è una tassa dovuta per tutte le abitazione che, seppur acquistate come prima casa, non rappresentano l’abitazione principale per i nuovi intestatari, in quanto residenti altrove. I soggetti proprietari di immobili in fase di costruzione, dovranno attenersi al valore della dell’area edificabile per calcolare l’imposta.

    L’elenco immobili contiene l’elenco e le informazioni catastali degli immobili di un intero edificio, registrate nell’archivio del Catasto. Il documento rilasciato dalla banca dati telematica dell’Agenzia del Territorio (Agenzia delle Entrate), riporta i dati catastali di tutti gli immobili di un fabbricato (appartamenti, uffici, negozi, magazzini, box) che sono presenti su una specifica particella/mappale. Nel documento sono riportati foglio, particella/mappale, subalterni, vani o superfici in metri quadri, rendite catastali, categorie, classe e indirizzo. Non sono riportati i nomi dei proprietari, reperibili richiedendo in seguito una Visura Catastale su ogni singolo immobile trovato nell’Elenco Immobili, usando i dati catastali riportati nell’Elenco stesso.

    L’Elenco Immobili è utile per ottenere l’elenco e le informazioni catastali degli immobili presenti in un fabbricato, oppure l’elenco dei subalterni che fanno parte di una particella. Se del tuo condominio desideri conoscere il subalterno di un appartamento diverso dal tuo, hai bisogno di un Elenco Immobili. A quel punto, se vuoi ottenere maggiori dettagli sugli attuali intestatari su eventuali cambi di proprietà relativi a quell’appartamento, puoi richiedere rispettivamente una Visura Catastale ordinaria o storica su immobile accedendo al nostro servizio di Visura Immobiliare.

    La Voltura Catastale è la denuncia presentata, all’Agenzia delle Entrate sezione Territorio, ad ogni trasferimento di proprietà o di diritti reali su beni immobili (catasto terreni e/o fabbricati). Questa denuncia è importante ai fini fiscali in quanto consente l’aggiornamento dei nominativi e permette all’Agenzia delle Entrate di sapere che un determinato bene immobile è passato da un certo soggetto ad un altro.

    La Voltura Catastale va presentata entro 30 giorni dall’avvenuto trasferimento. Se non venisse rispettata tale tempistica, il beneficiario sarà soggetto a sanzioni pecuniarie che aumentano con l’aumentare dei giorni di ritardo. La domanda di Voltura, va inoltrata presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate della Provincia in cui ricade l’immobile, o della Provincia in cui ricade l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate in cui è stata presentata la denuncia di successione.

    La Voltura Catastale è un passaggio obbligato per attestare il cambio di intestatario di un immobile. E’ fondamentale sia relativamente agli atti tra vivi (compravendite, donazioni, decreti di trasferimento, decreti giudiziari) sia in caso di morte (successione legittima o testamentaria). Senza tale registrazione presso gli uffici catastali dell’Agenzia delle Entrate non sarà possibile attestare la reale proprietà di un immobile nella Visura Catastale.

    Tutti gli immobili di proprietà di un soggetto, al momento del suo decesso, passano in eredità mediante la dichiarazione di successione. Gli eredi devono presentare la domanda di successione entro 12 mesi dal decesso. Nel caso di successioni ereditarie, la domanda di voltura, viene presentata dagli eredi, i loro tutori o curatori, gli amministratori dell’eredità o agli esecutori testamentari che hanno presentato la dichiarazione di successione. In questi casi, il modello per la presentazione delle domande, potrà essere compilato in due modi: Tramite il software Voltura 1.1. Il modello digitale in questo caso, andrà consegnato allo sportello sia su supporto informatico sia cartaceo, debitamente firmato e datato;Tramite modulo cartaceo. Recandosi direttamente presso gli uffici catastali presenti nel territorio, infatti, è possibile utilizzare gli appositi modelli cartacei ed effettuare tutti i passaggi per evadere la pratica. Per la presentazione delle domande è sempre possibile avvalersi di portali abilitati alla presentazione delle Volture come il nostro sito.

    La pratica di Correzione della Visura Catastale è una procedura informatica dell’ Agenzia delle Entrate. Ti consente di rettificare eventuali errori presenti nelle visure, di intervenire su errori di ortografia riguardanti gli intestatari dell’immobile, o i dati catastali stessi.

    Generalmente, la correzione viene usata per intervenire su imprecisioni sul nome, cognome, data e luogo di nascita, codice fiscale, indirizzo. Oppure in riferimento all’immobile per: indirizzo, numero civico, piano, interno, numero vani, metri quadri).

    No. A seguito di una donazione, compravendita, successione, testamento o qualunque altro procedimento che implichi un cambio di intestazione a carico di un fabbricato o un terreno, sarà necessario effettuare la Voltura Catastale.

    L’Elaborato Planimetrico o mappa edificio è il disegno in scala del fabbricato o condominio redatto da un tecnico professionista (geometra, architetto, ingegnere). Raffigura il profilo dell’edificio, l’indicazione degli immobili che lo compongono (appartamenti, box, cantine, uffici, negozi) e le parti condominiali (vano scala, giardino, cortile). La raffigurazione, generalmente in scala 1:500 o 1:200, evidenzia le varie unità immobiliari all’interno di un edificio, i perimetri e la destinazione d’uso delle parti comuni che lo compongono. La mappa potrebbe non risultare inserita nell’archivio del Catasto per edifici costruiti prima del 1990.

    La mappa di un edificio può esserti utile per individuare i beni comuni non censibili. Rende visibile la suddivisione delle aree scoperte e gli accessi alle singole unità immobiliari, (giardino, terrazzo, area box, cortile, ingresso, vano scale, centrale termica). Potrai visionare anche i beni comuni censibili (garage condominiale, cantina condominiale, alloggio del portiere) indicati in corrispondenza dei subalterni.

    L’Elaborato Planimetrico viene presentato per forza depositato nei casi di: denuncia di una nuova costruzione se sono presenti due o più unità immobiliari con porzioni e/o dipendenze in comune. – Denunce di unità in corso di costruzione. Questo avviene a prescindere dal numero di unità immobiliari, anche se non sono presenti parti comuni. – Denunce di variazione. Se l’Elaborato Planimetrico è già presente agli atti dell’ufficio del Catasto ovvero quando si costituiscono beni comuni censibili e beni comuni non censibili. Il deposito o la redazione di un Elaborato Planimetrico non è invece obbligatorio qualora siano presenti solo corti di proprietà esclusiva di ogni singola unità immobiliare, le quali devono essere rappresentate graficamente per intero e senza interruzioni della linea di confine esclusivamente nella corrispondente Planimetria Catastale.

    Per rispondere a questo quesito, è necessaria una precisazione. Se per immobile si intende uno stabile, ossia un palazzo, la risposta è “si”. L’elaborato, infatti, permette di visionare la collocazione dei fabbricati, privati o parti comuni all’interno dell’edificio. Se per suddivisione di immobile, intendiamo la divisione interna dell’appartamento, la risposta è “no”. In questo caso, sarà necessario che il proprietario, o persona da lui delegata, richiedano una Planimetria Catastale.

    A prescindere dalle motivazioni, l’elaborato planimetrico può essere richiesto da chiunque, indipendentemente dalla titolarità sull’immobile.

    La planimetria è la divisione in scala di un immobile allo stato attuale. Con la specifica “d’impianto” si fa riferimento alla mappa depositata al momento del primo accatastamento. Il proprietario del fabbricato o persona da lui delegata potrà richiedere tale documento al Catasto fabbricati.

    No. La planimetria catastale originaria depositata al momento in cui viene accatastato l’immobile resterà sempre identica e non modificabile. La Planimetria Catastale d’Impianto è, infatti, il documento necessario per visionare la piantina catastale originaria del fabbricato. Nel corso del tempo, però, un fabbricato può subire delle variazioni dovute a frazionamenti, ristrutturazioni, cambi destinazione d’uso o ampliamenti spesso agevolati da riforme, come il piano casa, atte al rilancio dell’edilizia. Ad ogni modifica effettuata in regola con le normative, si deve presentare l’aggiornamento presso il Catasto della nuova planimetria che andrà a sostituire la precedente per attestare lo stato di fatto attuale.

    Il servizio di correzione di Planimetria Catastale permette di aggiornare la Planimetria depositata in Catasto. Tale procedura è obbligatoria da Luglio 2010 in virtù dell’entrata in vigore dell’articolo 19, comma 14, del decreto legge del 31 maggio 2010 n.78. Il nuovo procedimento stabilisce che il soggetto venditore di un immobile deve espressamente dichiarare che la Planimetria depositata risponde allo stato di fatto dell’immobile stesso. Se manca questa dichiarazione, l’atto di compravendita è da considerarsi non valido.

    La correzione della planimetria è obbligatoria per tutte le modifiche strutturali dovute a modifiche dell’unità, quali ad esempio:

    • spostamento dei tramezzi interni,
    • la creazione di nuovi vani,
    • trasformazione di destinazione d’uso di un locale,
    • fusione o divisione degli ambienti,
    • creazione di soppalchi.

     

     

    A seguito di tali modifiche su un immobile, è necessario informare l’Agenzia del Territorio dell’avvenuta variazione, con l’ausilio di un tecnico. L’esatta rappresentazione è fondamentale per calcolare la rendita catastale di un immobile, valutata anche in relazione alla dimensione dell’unità stessa. La rendita, sempre consultabile con una semplice visura catastale su immobile, determina il pagamento di alcune tasse comunali come la Tari, calcolata proprio partendo dalla superficie di un singolo immobile.
    La planimetria, infatti, deve sempre rispettare lo stato di fatto dell’immobile, pertanto l’aggiornamento è molto importante.